CITAZIONE (JohnCrono @ 5/4/2008, 19:30)
CITAZIONE
J (John) e A (Aribandus) partono nello stesso istante su due raggi di luce paralleli, distanti tra loro 1 metro. E vanno quindi alla velocità della luce. J e A sono rivolti l'uno verso l'altro. Cosa vedono?
Potrei risponderti che vedono esattamente ciò che vedevano nell'istante in cui sono partiti.
No, o non vedono niente perché anche la luce è ferma, o si vedono muoversi come se fossero fermi su un treno che viaggia a velocità folle.
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Sostanzialmente mi dici che, sulla luce del Sole, che parte dal Sole e ci impiega 8 minuti ad arrivare sulla Terra, il tempo è fermo.
Mi dici che, se il tipo A è distante 300.000 Km da B, e gli lancia alla velocità della luce un orologio che segna le 00:00:00, il tipo B riceve l'orologio che segna ancora le 00:00:00, ma dopo 1 secondo.
E io ti dico che, sì, è vero, ma per l'orologio invece il tempo di 1 secondo è passato. Al tipo B non lo mostra, ma per lui in realtà è passato.
Parlando ad esempio dell'energia gravitazionale che incurva lo spazio, vedi l'esempio una stella che appare a fianco di un sole eclissato totalmente, la cui immagine, della stella, in realtà non dovrebbe vedersi perché la stella si trova dietro il Sole... è solo un effetto ottico. Perché la realtà è che, la stella è effettivamente dietro il Sole. Noi la vediamo lì, ma lì Non è.
(chiaramente semplificando non tenendo conto del fatto che la stella, in quanto lontanta n anni luce non sarebbe nemmeno lì ma altrove).
Poi, altra riflessione, prendiamo:
A) Australia
I) Italia
V) Vega
S) galassia Sombrero
In questo istante,
in Australia sono le ore
7 di ieri.
In Italia sono le
22 di oggisu Vega sono
X3Az:qrt, nella loro unità di misura
Sulla Sombrero sono le
AribaAriba,2, nella loro unità di misura
Arriva Dio e ferma il moto di tutto l'universo per un'istante, e azzera, per ogni atomo presente nell'universo, il contatore del tempo, cioè gli orologi ma non il tempo e i suoi effetti nello stesso. E poi fa ripartire il tutto.
E' sicuramente tutto relativo, ma rimane il fatto che in un'istante a scelta, in cui immaginiamo di fermare tutto, se potessimo passare, in quell'istante, da un luogo all'altro dell'universo, assisteremmo a dei fenomeni in corso.
Che avvengono contemporaneamente (osservatore: Dio).
Su Vega sta per eruttare un vulcano, nella Sombrero è esplosa una stella, sulla Terra mi è caduto il caffè, e in Australia una persona è inciampata. Quindi sarà tutto relativo, ma rimane il fatto che questi fenomeni stanno avvenendo, contemporaneamente, nei 4 luoghi di cui stiamo parlando: Italia, Australia, Sombrero, Vega.
Che poi, mi si dica che noi percepiamo quei fenomeni dopo miliardi di anni piuttosto che dopo ore, mi sta benissimo, ma è solo un'illusione, perché relativamente al nostro modo di misurare il tempo, e lo posso dire eccome, sono avvenuti in quell'istante, quando a me stava cadendo il caffè. Ed è un momento assoluto. Come diceva Newton.
Einstein, dal canto suo, ha ragione, è relativo, ma fino ad un certo punto perché se è pur vero che tutto influisce su tutto il resto e quindi non ci sono sistemi di riferimento validi in quanto tutto si muove nel tutto e ne è influenzato e quindi non c'è modo di misurare qualcosa in quanto manca un sistema di riferimento, ciò è relativamente non vero in quanto ogni cosa può essere sistema di riferimento. A cui tutto il resto viene relazionato. (mi sto perdendo!)
Se io viaggio alla velocità della luce, per me è tutto fermo. Sono su un auto che viaggia alla velocità della luce. E io pure, quindi rispetto all'auto sono fermo.
L'altro esperimento dell'orologio di cui mi fornisci link (me l'avevi già fornito), rivela sempre un effetto nei confronti dell'osservatore, perché la realtà, dell'orologio, è che tutto avviene nella normalità. E' la sua realtà, ma è quella sua la vera. I movimenti dei suoi meccanismi nel suo sistema di riferimento. Come invece lo percepisce l'osservatore, con ritardo, è una realtà relativa al punto di vista dell'osservatore, ma la realtà assoluta c'è eccome ed è quella vissuta dall'orologio.
E quando l'orologio, in movimento, segnava l'ora X, in quell'istante che in realtà, precisamente, nessuno che non fosse nel sistema di riferimento dell'orologio (quindi in moto con lui) poteva percepire, in tutto l'Universo, compreso all'osservatore, accadeva qualcosa. In quello stesso istante.
Cioè, ora sono stanco e mi sto perdendo, quello che voglio dire è che la percezione del tempo credo sia solo una questione ottica. Di apparenza.
Il tipo che partiva da terra a velocità luce e dopo 10 anni arrivava su Vega, arrivava con la sua stessa immagine di quando era partito, e quindi tu mi dici che il tempo non era passato. Ma secondo il mio parere, un istante dopo che è passato a velocità zero, tutti quei 10 anni passati nel viaggio, in cui tutte le reazioni chimiche del suo corpo, che non ha occhi, sono avvenute ugualmente, ma non si sono potute maniefestare in termini di luce, apparenza, otticamente, li ha ripresi!
Sostanzialmente, dopo essersi arrestato su Vega, dovrebbe essere passato dall'avere 10 anni in meno all'avere l'età, biologica, corretta, i 10 anni spesi nel viaggio. Che, diamine, è durato, lui ha vissuto non è rimasto ibernato. (mi dirai di no, lo so, ma devi dirmi perché)
Idem l'orologio del primo esempio, è invecchiato di quel singolo secondo, anche se non l'ha mostrato
in tempo.
O meglio, lui l'ha mostrato, ma alla polvere che era nel suo sistema di riferimento temporale, ma nessuno di coloro che ne sta fuori o distante, quindi tutti gli osservatori di tutto l'universo, lo ha potuto
vedere in quello stesso momento. E quindi ci sarebbero infiniti universi, infinitamente piccoli, o grandi, ma in termini di differenze di tempo.
Mi faccio un caffè.
Insomma, sarà tutto relativo e infinito, ma tutto ciò è contenuto ugualmente in un insieme più grande.
Se la Terra fosse l'esempio dell'Universo, A Roma e a Milano avvengono nello stesso istante due fatti diversi, ma a Roma e a Milano se ne accorgono con un ritardo di tempo, ma in realtà i fatti sono avvenuti allo stesso tempo.
A se io vado da Roma a Milano, che calcoli la distanza in pollici piuttosto che in chilomentri, sempre quella distanza assoluta è, sempre con quel treno ci vado, e sempre quel tempo, a quella velocità, impiego.
- - - Aggiunta, di salamino piccante, alle 13:00 del 6 Aprile Scusa, mi devo appuntare questa visione mistica catturata in fase rem (dopo aver dormito male, preavviso), altrimenti la perdo.
Mi si dice che nel raggio di luce alla velocità della luce il tempo 'non vive', e quindi la luce sarebbe colei che decide se la vita delle cose scorre o meno (azzo, allora è vero Dio è la luce). Se c'è luce passa il tempo, altrimenti no. O meglio, se assente è la luce, o se si va a velocità luce, si ferma tutto! Sostanzialmente questo è quello che mi viene detto.
Se così fosse, quindi, nel mio sgabuzzino, e in un buco nero, tutto sarebbe fermo immobile. Niente vivrebbe, nemmeno il buco nero che cesserebbe di esistere perché se la luce non riesce a fuggire dalla sua forza gravitazionale, è chiaro che il buco nero, dal suo punto di vista, non esiste, non è più un buco nero, in quanto mi si dice che senza luce il tempo non esiste.
Se poi ad esempio io viaggio nel mezzo di un raggio di luce alla velocità della luce, e mi si dice che il tempo è fermo, NEL SENSO CHE
non vivo, tutto di me è fermo, ibernato, il sangue non scorre etc, e questo raggio di luce che io accompagno alla sua velocità, dentro cui, e insiema al quale, tutto è senza vita, tutto fermo etc... e questo raggio va a sbattere contro un muro che viaggia più lento di 300.000 Km/s rispetto a lui (cioè è fermo, appunto un muro
), che succede? NIENTE, non succede niente perché io non sto vivendo in quanto tutto intorno a me, nel raggio di luce, è fermo nel tempo, e quindi non posso colpire il muro che viaggia ad una velocità relativa alla mia di 0 Km/s, perché io sono Superman e viaggio alla velocità della luce e niente mi tocca perché all'interno del mio raggio di luce tutto è fermo, per cui anche se incontro un oggetto che non viagga a quella velocità, quell'oggetto non può interferire con il mio cammino in quanto, nel mio sistema è tutto fermo, e quindi chi non è fermo non può entrarci perché si fermerebbe pure lui come me e partirebbe alla velocità della luce pure lui, nella mia stessa direzione di moto.
Sostanzialmente attraverserei il muro senza problemi, gli creerei, letteralmente, un buco nero nel punto in cui l'ho attraversato in quanto quel punto verrebbe con me, e proseguirei, per un tempo infinito, dentro questo raggio che mai si fermerebbe, e che si porterebbe dietro, ibernandolo, tutto quello che incontra lungo la strada.
A mio avviso invece, la luce, altro non è che un 'visualizzatore' del tempo che passa. Non è IL TEMPO, inteso come
vita, ma semplicemente ne mostra, o meno, ritardandolo o velocizzandolo, o meno, lo scorrere.
Edited by Aribandus - 6/4/2008, 13:02