Isaac Asimov: «La relatività del torto»

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JohnCrono
view post Posted on 27/6/2008, 07:12 by: JohnCrono




Ci sono cose chiare, assodate e lampanti. Il debunker di solito si spreca su quelle, contrastando chi cerca di metterle in discussione in maniera truffaldina.

C'è poi tutta una serie di altre situazioni (non solo UFO, ma anche paranormale, medicine alternative, misteri della vita e della scienza) in cui il discorso debunker/complottisti non ha proprio alcun senso. Secondo me la tua crisi di identità deriva dal voler pensare che anche in queste situazioni si crei la logica che c'è nelle prime.

Non è così, perchè in queste situazioni le cose non sono (o non sono sempre) altrettanto chiare e nette.

Ti invito pertanto a fare una considerazione: nella vita di tutti i giorni, qual'è il momento in cui esiste una situazione di dubbio e nel tempo stesso esiste la necessità di giungere a una determinazione certa?

Il processo.

Lì abbiamo un fatto, presunto. E un imputato, presunto.
Abbiamo due tesi contrapposte e non c'è una verità precostituita a cui far riferimento (se no non ci sarebbe bisogno del processo) e c'è la necessità di decidere quale sia la verità.
Qual'è il meccanismo adottato per giungere alla conclusione?

E' la contrapposizione tra due tesi: da un lato la difesa, dall'altro l'accusa. In mezzo c'è il giudice.
E' vitale che la difesa faccia il suo ruolo con tenacia, e altrettanto faccia l'accusa.
Solo così c'è modo di sviluppare ogni tesi, ogni aspetto, e decidere chi ha ragione.

Io credo che nell'esame di queste situazioni si debba utilizzare lo stesso meccanismo.

Di fronte a un fatto, dubbio, incerto... di fronte all'innato istinto che tutti abbiamo di voler credere a qualcosa che DIMOSTRI che c'è un senso che va oltre la nostra vita materiale e che potrebbe condizionare la nostra capacità di razionalizzare e analizzare,
è bene che ci sia chi svolge le funzioni della difesa (o dell'accusa) con accanimento.

E' bene che ci sia il CICAP con il suo tenace scetticismo.

E' un bene perchè tanti di noi si trovano nella situazione di non poter conoscere tutta una serie di aspetti, per cui siamo nella posizione del giudice: altri devono sostenere le rispettive tesi e portare a supporto le rispettive prove, altri devono periziarle, e noi dobbiamo decidere alla fine chi ha ragione.

Quindi, caso per caso, abbiamo da un lato chi sostiene una verità e dall'altro chi la mette in discussione, e non ci vedo niente di male in questo, anzi lo ritengo giusto e necessario.

Se vedi le cose sotto questa ottica, non c'è più alcuna necessità di farsi venire crisi di identità.
Non sei costretto a dover scegliere se fare il difensore o l'accusatore. Puoi fare il giudice.

;-)

 
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14 replies since 10/4/2008, 16:12   903 views
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